Cosa ti serve
100 g di acqua distillata, 1 cucchiaino di bicarbonato di sodio, 3 gocce di olio essenziale di patchouli, 10 gocce di olio essenziale di arancio.
Per la lavorazione
1 pentolino; 1 contenitore di vetro con tappo a pompetta dove il deodorante si potrà conservare bene per un anno.
La profumazione: ecco i segreti
I profumi naturali hanno alla base uno o più oli essenziali, cioè miscele di sostanze aromatiche presenti come minuscole goccioline nei fiori, nelle foglie, nella buccia dei frutti, nella resina e nel legno di molte piante. Si tratta di sostanze volatili, solubili in olio e in alcol ma non in acqua. E si dividono in note di testa, di cuore e di fondo (o base).
Le prime sono le fragranze che subito percepiamo in un profumo, ma anche le prime a svanire, lasciando una scia di freschezza. Tra queste ci sono: agrumi, cardamomo, eucalipto, mandarino, menta piperita e verbena.
Le note di cuore, invece, hanno maggiore persistenza e danno alla fragranza il carattere definitivo. La loro durata a fior di pelle oscilla tra i 15 minuti e le quattro ore. Rientrano in questa categoria alloro, basilico, gelsomino, lavanda, geranio, melissa, mirto, neroli, rosa, ylan ylang.
Quelle di fondo, infine, sono le più persistenti e i loro accenti caldi e avvolgenti rimangono anche quando la fragranza si è attenuata. Possono essere: betulla, cannella, cedro, chiodi di garofano, legno di rosa, mirra, muschio e muschio bianco, patchouli, pino mugo, rosmarino, timo e zenzero.
Una buona miscela contiene tutte e tre le note. L’accorgimento è partire con quelle di base, poi aggiungere quelle di cuore e chiudere con le note di testa.
Cosa ti serve
100 g di acqua distillata, 1 cucchiaino di bicarbonato di sodio, 3 gocce di olio essenziale di patchouli, 10 gocce di olio essenziale di arancio.
Per la lavorazione
1 pentolino; 1 contenitore di vetro con tappo a pompetta dove il deodorante si potrà conservare bene per un anno.
La profumazione: ecco i segreti
I profumi naturali hanno alla base uno o più oli essenziali, cioè miscele di sostanze aromatiche presenti come minuscole goccioline nei fiori, nelle foglie, nella buccia dei frutti, nella resina e nel legno di molte piante. Si tratta di sostanze volatili, solubili in olio e in alcol ma non in acqua. E si dividono in note di testa, di cuore e di fondo (o base).
Le prime sono le fragranze che subito percepiamo in un profumo, ma anche le prime a svanire, lasciando una scia di freschezza. Tra queste ci sono: agrumi, cardamomo, eucalipto, mandarino, menta piperita e verbena.
Le note di cuore, invece, hanno maggiore persistenza e danno alla fragranza il carattere definitivo. La loro durata a fior di pelle oscilla tra i 15 minuti e le quattro ore. Rientrano in questa categoria alloro, basilico, gelsomino, lavanda, geranio, melissa, mirto, neroli, rosa, ylan ylang.
Quelle di fondo, infine, sono le più persistenti e i loro accenti caldi e avvolgenti rimangono anche quando la fragranza si è attenuata. Possono essere: betulla, cannella, cedro, chiodi di garofano, legno di rosa, mirra, muschio e muschio bianco, patchouli, pino mugo, rosmarino, timo e zenzero.
Una buona miscela contiene tutte e tre le note. L’accorgimento è partire con quelle di base, poi aggiungere quelle di cuore e chiudere con le note di testa.