Viso e corpo

Mestruazioni e tabù: perché è difficile parlarne e perché dovremmo farlo più spesso

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Il ciclo mestruale occupa circa 2.400 giorni della nostra vita, eppure, parlare di mestruazioni è ancora un tabù ed è tanto, troppo difficile. E non solo in tv e sui social, ma anche nella quotidianità. Perché è così difficile parlare di mestruazioni?

Quello che è successo durante la diretta tv del 5 aprile 2021 de L’Isola dei Famosi, infatti, è stata un’elegante messa a tacere sul tema ciclo. Il motivo? Le mestruazioni, argomento di cui ha avuto l’ardore (!) di parlare Elettra Lamborghini. Inquadrata mentre mangiava un cioccolatino, ha infatti dichiarato: «Dovrebbe arrivarmi il ciclo stasera perché mi viene sempre lo stesso giorno ogni mese». Una spiegazione tanto banale, quanto apparentemente scandalosa. La reazione in studio, infatti, è stato un disperato tentativo di cambiare argomento. Parlare di mestruazioni è ancora un tabù, in tv come altrove, e non esiste nessun motivo apparente. Non c’è niente di più naturale del ciclo mestruale e - come ha sottolineato la stessa Elettra - «Per me non c’è nessun problema nel parlarne. Bisogna sdoganarla ‘sta cosa». Certo, perché proprio come per l’acne delle star o l’uso consapevole dei filtri Instagram, la chiave è parlarne. Ma perché è tanto difficile? Ecco cosa non funziona sul tema mestruazioni. 

Mestruazioni e tabù: cosa c’è che non funziona?

Quanto è difficile dire «Ho le mestruazioni»! Può sembrare un’affermazione banale, eppure, a ogni donna è capitato - almeno una volta - di aggirare il tema. Di vivere le mestruazioni come un tabù. E non si tratta solo di utilizzare deliberatamente termini come Mar Rosso, Barone Rosso, Giubbe Rosse, “le mie cose”, indisposizione, arrivo del marchese. Piccoli eufemismi, quasi come se utilizzare una terminologia più precisa equivalesse a dire una parolaccia. Spesso, infatti, il ciclo viene vissuto come qualcosa da nascondere: assorbenti sfilati con attenzione dalla borsa, infilati nella manica del golfino e portati verso il bagno quasi si trattasse di un segreto imbarazzante. Per non parlare del disagio legato ai dolori, alla ritenzione idrica da ciclo o allo sporcarsi i vestiti. Il disagio legato alle mestruazioni sembra impossibile da evitare, specialmente perché il ciclo è spesso archiviato come una “questione da donne”. Un problema solo femminile, da non nominare in pubblico per non creare disagio…negli altri. La realtà è che le mestruazioni sono una questione puramente femminile, è vero, ma non uno stigma. E viverle serenamente è il minimo. 

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La legge non aiuta il dialogo sulle mestruazioni

Parlare di mestruazione non è solo una questione strettamente personale. E la battaglia, ancora in corso, sulla tampon tax ne è un esempio perfetto. Parlare di ciclo mestruale, infatti, è difficile anche a causa di “piccolezze” come l’iva al 22% per gli assorbenti. Una tassazione tra le più alte d’Europa, che rende avere le mestruazioni un vero e proprio lusso. Evitare di considerare gli assorbenti come un bisogno primario significa negare il ciclo come qualcosa di naturale e inevitabile. Per non parlare della proposta di considerare il ciclo mestruale doloroso come una patologia invalidante, ferma in Parlamento. Appare impossibile, dunque, poter parlare liberamente di mestruazioni, quando persino il Governo sembra voler ridurre l’importanza e la naturalità del ciclo. 

“Ha le sue cose” non è una giustificazione

Purtroppo, la conversazione sul ciclo è spesso intrisa di luoghi comuni e frasi, come minimo, fastidiose. Quante volte ci è capitato di sentire «ha il ciclo» come risposta a una presa di posizione o un cambio di umore. Una frase piuttosto sessista, che declassa le mestruazioni a qualcosa capace di alterare l’umore, un’entità maligna che trasforma del donne in creature cattive, snaturandole. Insomma, l’ennesimo motivo per cui parlare sinceramente e seriamente di mestruazioni è ancora un tabù. Un problema effettivo, che relega - ancora una volta - il ciclo a un evento estraneo alla normalità.  

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Cosa sono davvero le mestruazioni? Al di là dei tabù 

Eliminati falsi pudori, con il termine mestruazioni si indica il naturale sanguinamento della vagina, che avviene per circa 4/5 giorni ogni 28. Il motivo è semplice: se l’ovulo non viene fecondato, l’epitelio dell’utero - pronto per accogliere l’embrione - si sfalda. Un meccanismo biologico inevitabile e, per certi versi, meraviglioso, poiché ci ricorda la potenza del corpo femminile e la sua capacità di accogliere un altro essere vivente. Un argomento del quale vale la pena la parlare, da approfondire e trattare nel dettaglio per educare non solo le nuove generazioni, ma anche tv e social media a comportarsi come Elettra Lamborghini. Perché «Bisogna sdoganarla ‘sta cosa».

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